radioRAI, dicembre 2002

Cremona, La pergamena delle mutazioni

di Carmelo Depetro

La nuova raccolta di poesie di RENZO CREMONA, LA PERGAMENA DELLE MUTAZIONI, pubblicata da EDIZIONI DEL LEONE di Venezia (2002, pp. 76), è sostanzialmente un canto continuo d’amore […]. Quello di Cremona nelle prime due sezioni, Le braci e La pergamena delle mutazioni, è un amore come possesso materiale e spirituale, come vita intensa e reale, che assume concretezza piena nella realizzazione dei sensi, “e ho come la sensazione / di sentire pronunciare il tuo sangue / nelle mie vene” (p. 22), ed ancora “sono pesci luminosi le mie mani / che nella notte / approdano al tuo corpo”.
L’ultima sezione, Coma profondo, rievoca episodi del mondo classico attraverso personaggi che appartengono ormai agli archetipi tradizionali della nostra cultura occidentale. Il mondo degli inferi viene rievocato attraverso i vari personaggi (Cerbero, Persefone, Orfeo, Achille, Ecuba etc.), in relazione al fatto che il peso delle loro caratteristiche incide nella memoria primigenia. Alla loro base c’è il senso della morte come precarietà dell’esistenza.
La brevità dei versi e la scioltezza discorsiva conferiscono al libretto una leggerezza costante ed inconfondibile.