Literary.it, Nr. 2/2010

Renzo Cremona, Dei vizi e delle virtù

di Luciano Nanni

Narrativa. Risalenti al 2007, le prose qui riunite prospettano un soggetto quadripartito tra vizî e virtù secondo il tempo antico o moderno. La scrittura è, come al solito, raffinata, dotata di un fascino interiore che procedendo testualmente nobilita anche aspetti in apparenza banali: una capacità che va riconosciuta all’autore. Nato a Chioggia nel 1971, è consulente linguistico di diversi idiomi, tra cui il mancese e l’afrikaans. È la forma a istituire nei tasselli narrativi una profonda linearità, un nitore che deriva dalla parola spogliata di inutili segni: punteggiatura essenziale, niente maiuscole. La fantasia si incunea negli spazi del senso, attuando la beltà del significante, che rende incorporei anche i gesti ‘naturali’ o descrittivi: ‘fluttuavano, in quei giorni, i momenti di silenzio’ (accidia).