La Nuova Tribuna Letteraria, N. 89 Anno XVIII – 1° Trimestre 2008

Renzo Cremona: PISCINE – Haiku

di Claudio Bedussi

Lunghi attimi / di calligrafie lucenti / nuoto sul fondo“, “a filo d’acqua / ragnatele di luce / sotto la linea“. Ottima prova di stile di Renzo Cremona con questo mosaico di haiku tutti incentrati su di un unico referente oggettuale, la piscina; ma sarebbe più corretto scrivere, come nel titolo: Piscine. La distinzione tra singolare e plurale non è da poco, perché non di variazioni sul tema monoblocco e concettuale di piscina si nutrono gli haiku di Cremona, bensì, prendendo a prestito e parafrasando proprio le sue parole, di “Brevi attimi / di calligrafie lucenti” si tratta. E le piscine, anche se paradigmatiche dell’esistenza e delle sue minute sfaccettature, sono vere e vivide davanti a noi. Ne emerge un senso di acqua e di luce, che fa da evidente e classico kigo, il riferimento stagionale che è connaturato all’haiku. Tuttavia qui il classico si trasforma in un sapore attuale che pervade l’haiku e la sua lettura. Perfino gli haiku in latino sembrano luccicare, tra le “ragnatele di luce” delle piscine in vetro, ceramica e tubolari metallici o in fibra di carbonio.
L’operazione poetica di Cremona, di fatto innovativa e sperimentale, appare convincente, quanto più sostenuta da una tecnica sicura e cuore aperto, semplice, e costituito da pura essenzialità: “poco da dire / sui modi di nuotare. / il tempo stringe“, “un salvagente. / ruggini collaterali / in fondo al tempo“. Il microcosmo della piscina, haiku dopo haiku, va a diventare universo completo dai mille risvolti e sottili stati esperienziali: “sento il silenzio / dove cade la pioggia. / cerchi nell’acqua“. Così che alla fine si rivela essere spazio di “geometrie d’estasi” di dickinsoniana memoria, dove il piano e il fondo ristretti, circoscritti e geometricamente delimitati si dilatano e s’espandono in ogni direzione. “ecco i perimetri / di estasi equorea. / fondo immobile“. Né manca l’improvvisa irruzione di wabi, il rivelarsi dell’inatteso e profondo senso dell’essere nei gesti più modesti di ogni piccolo evento, di ogni minuscola creatura: “ha forse sete / mentre guarda i tuffi / un uccellino“.